destionegiorno
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Non sono poetessa, ne scrittrice, solamente una donna, che rubando tempo al tempo di una vita reale colma di numeri, obblighi fiscali e doveri morali, si immerge in un' oasi di tranquillità, nella quale esprime quella Paola, che Nessuno conosce e neppure per un attimo, immagina che possa essere Lei, ... (continua)
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paola marchi
| Nebbia stracciata
di carte bruciate,
sono coriandoli al vento
le pillole di fumo,
vagheggianti,
sul mio sguardo, perso.
Schegge di specchi colorati,
danzano ricordi passati,
sulla mia mente,
ora, a te riservata.
Lontano quel tempo,
rarefatto il sentimento.
Emerge nel silenzio
il tuo fantasma,
barcollante,
in una veste,
maleodorante,
di carcere.
Un fremito ghiacciato,
si insedia,
tra le mie ossa spezzate.
Il dubbio frenetico,
schiaffeggia la mia tempia.
Spossata, scivolo a terra.
Raccolgo cesti di lacrime,
in ruscelli,
partoriti dalle mie pupille.
Urlo singhiozzi murati
dal vomito.
Nego a me stessa,
il rapimento di te.
Putrefatte sbarre,
cementano i tuoi passi.
Quei passi leggeri,
che facesti con me.
Il ricordo di ieri.
Sputo l'ignobile pensiero.
Sospiro al vuoto,
il mio oblio distorto.
Assaporo l'abbraccio,
che mi faccio.
Socchiudo le pupille,
mordendomi le labbra.
Sento fuoco tra i reni.
Una musica lieve,
punzecchia la mia mente.
Chiavi di violino,
danzano la speranza.
Un sogno realizzato.
Si fa eco nel vento,
il verdetto pronunciato.
Bruciato il pigiama a righe,
indossato nel passato.
Incubo fasullo,
del mio cervello, contorto.
Fuggi lontano.
Sublime la sentenza,
di una libertà ritrovata.
Ora, io sola, sorrido,
sfibrata, sfinita e stremata,
dal tuo ricordo,
ormai morto. |
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