destionegiorno
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Non sono poetessa, ne scrittrice, solamente una donna, che rubando tempo al tempo di una vita reale colma di numeri, obblighi fiscali e doveri morali, si immerge in un' oasi di tranquillità, nella quale esprime quella Paola, che Nessuno conosce e neppure per un attimo, immagina che possa essere Lei, ... (continua)
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paola marchi
Le sue 12 poesie in Introspezione
| Raccolgo cocci di irruenti sensazioni.
Sento le emozioni esplodere
in processi di consapevolezza,
che mi trastullano la mente,
come fossero tempeste di vento.
Odo scucirsi in me il desiderio
di ascoltare te, fragile come un giglio nel
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| Sento gocce di rugiada trastullarsi
sulle mie ciglia intimidite
dagli spasmi di un vento,
che mi offende.
Le palpebre cariche di solitudine
sussurrono alle pupille di cercarti ancora
tra le ombre del crepuscolo,
che incombe sulla mia pelle
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| Ho sentito il profumo delle tue labbra
anelare il peccato, accanto alle mie.
Sei scappato via!
Ho assaporato il tocco del tuo volto
come un sorso di pioggia,
che mi ubriacava le vene.
Volevo fermare il tempo
ed appenderlo al cielo.
Mi perdevo tra
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| Sento un’emozione agitarsi tra le costole.
Il respiro gronda singhiozzi
tra i cunicoli umidi dei miei polmoni.
Perle di sudore incespicano
tra le rughe della fronte.
Il sole maliardo acceca le mie pupille,
confortate dalle flosce ciglia.
Ora il
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| Sento il pigolio lento della pioggia, che si affloscia
nello stagno putrefatto di un pozzanghera.
Al di là del vetro tremulo, irrorato di bagnato,
mi avvicino mesta al nudo cospetto di una finestra.
Ascolto me stessa.
Esploro la risorsa di un calore
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| Bevo la pioggia del giorno,
accecata dai fulmini.
Mi consegno al brusio di un singhiozzo,
soffocato in gola.
Ho le tasche colme di solitudine
quando un pugno mi getta al suolo.
Sento la zolla dell’inconscio
graffiarmi le costole.
Mi rialzo
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| Foglie sciatte, sgualcite,
scheggiate di grandine,
mi guardano.
Le mie pupille incolte di luce,
sono come vetri opachi,
incastrati tra ciglia ghiacciate.
Una tosse furibonda
cerca spazio
nei cunicoli del mio costato.
Vuole emergere dalle
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| Scorribande di emozioni gocciolanti
in crateri di inquietudini,
si arrampicano sulla ragnatela del mio scheletro,
scricchiolante ad ogni mio passo lento.
Stritolata dalle fauci di una serpe tentatrice,
la ma ragione singhiozza cascate di sensi di
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| Tra scogli inguantati da alghe malsane
ed il turbolento strillare di affamati gabbiani,
ciondolanti tra le furiose pieghe di un inquieto vento,
scavo come un predatore derubato di ragione
nell’umida fossa del mio inconscio e mi sporco.
M’inzuppo le
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| Pareti sature di silenzio
schiacciano il ribollire che ho dentro.
Il frastuono del mio inconscio
vuole emergere
per dare verbo alle emozioni imbavagliate
dai costrutti del passato.
Respiro una lacrima
colata in faccia per rabbia.
Voglio essere
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| Scivolano, esili, delicate,
le mie dita affusolate.
Lo sfioro,
di un velo inebriante,
avvolgente, la mia carne.
Farneticano sensazioni,
i pori della mia pelle.
Estasi di seduzione,
l'essere imbottigliati,
da ragnatele profumate.
Le
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| Freccia gocciolante
bollente sangue,
sfida l'aria.
Sapore salmastro,
la burrasca interiore.
Lo sguardo inguantato
dalla rabbia.
Distacco, timore,
delusione,
gli acidi schiaffi,
spruzzati da maleodoranti labbra.
Le tue.
Il viso
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